ADF Trasporti Srl effettua lo smaltimento pneumatici a Roma e in provincia, soprattutto per grosse quantità.
Perché è necessario lo smaltimento dei pneumatici? Sul mercato italiano si quantifica un utilizzo industriale pari a 350.000 tonnellate di pneumatici, ovvero circa 38 milioni di pneumatici che, se trattati come un normale rifiuto, dovrebbero essere destinati in discarica. Tuttavia, alle gomme usate è stato riconosciuto un maggior valore, dato il loro grande potenziale in termini di riutilizzo: per quanto riguarda lo smaltimento pneumatici usati, quindi, la procedura da adottare sarà diversa.
Il recupero maggiore in Italia avviene presso i cementifici dove, in media, si impiegano circa 60.000 tonnellate di PFU (Pneumatici Fuori Uso) e nella produzione di energia elettrica che invece ne impiega 45.000.
In un anno si possono arrivare a smaltire circa 3,2 milioni di tonnellate di gomme auto usate in tutta Europa: sottraendo la parte destinata al riuso (5%), all’export (4%) e alla ricostruzione (9%) la quota Pfu (Pneumatici Fuori Uso) diviene pari a 2,6 milioni di tonnellate, quindi oltre il 95% è destinato al recupero. Di pari passo si muovono i prodotti innovativi che contribuiscono a dare un grande sostegno al mercato sostenibile.
Con 2.000 tonnellate di Pfu smaltiti correttamente è possibile realizzare oltre 68 km di strade sicure, fonoassorbenti e durature, oppure 24 campi da calcio in erba sintetica di ultima generazione o in alternativa soddisfare il bisogno energetico di una grande città per un intero quadrimestre.
Altra sorte per i Pfu abbandonati in discarica e che non hanno più le caratteristiche idonee al riutilizzo e costruzione: essi vengono tradotti in energia. Tra le altre cose, il combustibile originato dai pneumatici in disuso ha un potere calorifico pari a quello del pet coke o del carbone di ottima qualità, un investimento non indifferente per le aziende che lo possono utilizzare come sostitutivo dei combustibili solidi-fossili ed avviare un importante processo virtuoso.
Con il Decreto Ministeriale nr. 82 dell’11 aprile del 2011 si sono fissati i principi relativi allo smaltimento pneumatici fuori uso, principalmente per rendere il più trasparente possibile un costo che l’automobilista già sosteneva ma di cui pagava il deposito al gommista e finalizzarlo alla corretta gestione del pneumatico fuori uso. Il Decreto ha sancito che il costo viene scorporato in fattura, reso univoco e tracciabile ad ogni passaggio: un contributo ambientale che il produttore ed il trasportatore, essendo divenuti responsabili dell’immissione sul mercato di tale prodotto e quindi anche responsabili del suo smaltimento, girano all’acquirente per poi garantirgli il ritiro del rifiuto, le operazioni di recupero, e l’adeguato riutilizzo secondo quanto stabilito dal Ministero dell’Ambiente al momento finale del ciclo di vita del pneumatico.
Riportiamo di seguito i vari passaggi dello smaltimento pneumatici usati.
I Pfu vengono ridotti in frammenti millimetrici attraverso un processo di granulazione da cui viene estratto anche un polverino di gomma. Sia i granuli che il polverino vengono, poi, separati dai residui metallici e tessili normalmente contenuti nei pneumatici. Questi ultimi subiscono una separazione in forma di “ovatta”, un elemento che viene stipato in cassoni e successivamente prelevato da aziende che ne possono utilizzare gli scarti.
Durante lo scorporamento degli elementi si definisce anche la destinazione:
Il costo per lo smaltimento degli pneumatici è di 35 euro al quintale, smaltiamo soprattutto grosse quantità di gomme usate.
Al costo di smaltimento va applicato naturalmente anche il costo del trasporto.
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