Rifiuti Ospedalieri: Cosa Sono e Come Vanno Smaltiti
5 Febbraio 2020Informazioni
Attenzione
Questo articolo è a scopo puramente informativo
Ospedali, case di cura, ambulatori veterinari, studi medici. Queste sono solo alcune delle strutture sanitarie che producono regolarmente i cosiddetti rifiuti ospedalieri, scarti spesso inquinanti e pericolosi che vanno smaltiti secondo alcune regole ben precise.
Cosa sono i rifiuti ospedalieri?
Come viene disciplinata la loro gestione?
Vediamo quali tipologie di rifiuti rientrano in questa categoria e come le disposizioni in materia di smaltimento salvaguardano l’ambiente e favoriscono il recupero dei materiali.
Smaltimento Rifiuti Ospedalieri: Di Quali Materiali Si Tratta?
In merito alla classificazione e allo smaltimento dei rifiuti ospedalieri il decreto di riferimento è il D.P.R. (Decreto Presidente della Repubblica) del 15 luglio 2003, n. 254, il cui scopo è “garantire elevati livelli di tutela dell’ambiente e della salute pubblica e controlli efficaci”.
Ecco i rifiuti inclusi in questo regolamento:
- Rifiuti Sanitari Non Pericolosi: ad esempio rifiuti taglienti inutilizzati come aghi, siringhe e rasoi.
- Rifiuti Sanitari Assimilati Ai Rifiuti Urbani: ad esempio quelli derivanti dall’attività di ristorazione e dai residui dei pasti (esclusi quelli che provengono da pazienti affetti da malattie infettive trasmissibili attraverso questi residui), oppure indumenti e lenzuola monouso, gessi ortopedici e bende.
- Rifiuti Sanitari Pericolosi Non A Rischio Infettivo: ad esempio soluzioni fissative, rifiuti di amalgama prodotti da interventi odontoiatrici, sostanze chimiche di scarto, dal settore sanitario e veterinario o da attività di ricerca collegate.
- Rifiuti Sanitari Pericolosi A Rischio Infettivo: ad esempio quelli che provengono da ambienti di isolamento infettivo nei quali sussiste un rischio di trasmissione biologica aerea.
- Rifiuti Sanitari Che Richiedono Particolari Modalità Di Smaltimento: ad esempio farmaci scaduti o inutilizzabili.
- Rifiuti Da Esumazioni E Da Estumulazioni, Nonché I Rifiuti Derivanti Da Altre Attività Cimiteriali, Esclusi I Rifiuti Vegetali Provenienti Da Aree Cimiteriali: ad esempio assi e resti delle casse utilizzate per la sepoltura, mezzi di movimentazione della cassa, avanzi di indumenti, imbottiture e simili.
- Rifiuti Speciali, Prodotti Al Di Fuori Delle Strutture Sanitarie, Che Come Rischio Risultano Analoghi Ai Rifiuti Pericolosi A Rischio Infettivo, Con L’esclusione Degli Assorbenti Igienici: ad esempio quelli prodotti presso laboratori di analisi microbiologiche di alimenti, di acque o di cosmetici.
Lo smaltimento di questi rifiuti speciali ospedalieri va effettuato con attenzione seguendo le linee guida fornite dalle normative. Vediamo ora alcuni trattamenti che devono subire.
Smaltimento Rifiuti Sanitari: Gestione E Trattamento
La responsabilità della gestione dei rifiuti ospedalieri pericolosi prodotti e del loro conferimento a operatori autorizzati ricade, in caso di strutture pubbliche o private, sul direttore sanitario.
Il Decreto Legislativo del 5 febbraio 1997, n. 22, all’articolo 45 comma 1 stabilisce alcune regole da rispettare per il deposito che precede il trasporto in impianti di smaltimento dei rifiuti sanitari:
Articolo 45 comma 1
Il deposito temporaneo presso il luogo di produzione di rifiuti sanitari pericolosi deve essere effettuato in condizioni tali da non causare alterazioni che comportino rischi per la salute e può avere una durata massima di cinque giorni. Per quantitativi non superiori a duecento litri detto deposito temporaneo può raggiungere i trenta giorni, alle predette condizioni.
Per quanto riguarda i rifiuti sanitari pericolosi a rischio infettivo è possibile avvalersi della sterilizzazione, un processo che abbatte la carica microbica e rende più semplice la loro gestione.
Per diminuire volume e peso questi rifiuti subiranno la triturazione e l’essiccamento, per poi essere trasportati in impianti di produzione di CDR (combustibile derivato da rifiuti) o utilizzati per la produzione di energia. In alternativa lo smaltimento può avvenire in impianti di incenerimento di rifiuti urbani o di rifiuti speciali.
Recupero Rifiuti Ospedalieri: Riutilizzare i Materiali
Il decreto menzionato all’inizio, all’articolo 5, promuove il recupero dei rifiuti ospedalieri con lo scopo di diminuire la quantità di quelli destinati allo smaltimento. In realtà la quantità di materiali che si possono recuperare sono molti e da varie categorie di rifiuti, ad esempio:
- contenitori in vetro di farmaci, alimenti e bevande (non contaminati)
- altri rifiuti di imballaggio in vetro, carta o cartone, plastica, metallo (non pericolosi)
- rifiuti metallici non pericolosi
- oli minerali, vegetali e grassi
- batterie e pile
- pellicole e lastre fotografiche
Esistono poi rifiuti sanitari che richiedono particolari sistemi di gestione e smaltimento. Nella normativa citata si possono trovare le varie classificazioni e le modalità